Agenzie Letterarie. Le Persone Giuste Al Momento Giusto


Dopo tanta fatica siete scesi in campo. La partita è ancora in parità e avete tra i piedi la chance per segnare. Siete sul punto di tirare da una posizione defilata. Dovete prendere bene la mira ed effettuare il tiro più preciso possibile, ma quando state per impattare la palla vedete il vostro compagno in una posizione migliore. Quel vostro compagno è l’agente letterario. Gli passate la palla o tirate comunque?

Usciamo dalla metafora calcistica (ne avrei potute usare molte altre) e parliamo direttamente delle agenzie letterarie. Cosa sono? Cosa fanno? Perché esistono?

Avete finito il vostro romanzo e siete a un bivio: inviare il mio dattiloscritto personalmente alle case editrici o affidarmi a una figura professionale con i giusti contatti?

Scheletro che pensa 

Se optate per la seconda ipotesi dovete sapere cosa sia un’agenzia letteraria e in cosa consista il suo lavoro. Chiedetevi per prima cosa quanto sapete di mercato editoriale, di contratti e diritto d’autore, di compensi, percentuali, codici e burocrazia varia. Se non trovate risposta a tutti questi particolari forse è meglio rivolgersi a chi mastica la materia per lavoro.

Se fossi citato in tribunale per una causa civile non penserei mai di rappresentarmi da solo. Correrei da un avvocato che prenda in carico il mio caso. A differenza del parallelismo giudiziario, non avete l’obbligo di affidarvi a un’agenzia letteraria, ma converrete che potrebbe semplificarvi la vita.

 Stretta di mano

Se decide di rappresentarvi, l’agente letterario inizierà a contattare le case editrici che sono più in linea con il vostro genere di storia. Sicuramente non lo farà tramite mail come potrebbe fare chiunque di noi. Avrà i suoi canali privilegiati. Numeri di telefono, nomi e cognomi giusti di chi lavora all’interno delle case editrici e soprattutto l’autorevolezza per farsi ascoltare, costruita in anni di esperienza. E già qui c’è un bel vantaggio rispetto all’iniziativa personale. Il dattiloscritto inviato di propria iniziativa da uno scrittore esordiente potrebbe finire nella selva delle centinaia di proposte che arrivano tutti i giorni nella casella mail della casa editrice, senza la possibilità di spiccare all’attenzione degli addetti ai lavori.

Business man al telefono 

L’agente letterario invece ti fa saltare la fila. Parla direttamente con gli interessati che ascoltano con attenzione quanto ha da proporre. Si parla di anni di relazioni tessute e di proposte valide che danno all’agente l’autorevolezza per essere preso in considerazione.

Facciamo chiarezza però: essere rappresentati da un’agenzia letteraria non è sinonimo di pubblicazione assicurata. Ci sono variabili che esulano dal controllo degli agenti e spesso delle stesse case editrici. Ma se volete essere presi in considerazione da una Mondadori o una Einaudi meglio che a parlare per voi sia una figura ritenuta affidabile.

Poniamo l’ipotesi che vada tutto per il meglio. Il vostro agente trova la casa editrice giusta (mi auguro grande per voi) e che sia disposta a pubblicarvi. Adesso si inizia a contrattare. Sapreste da soli strappare le condizioni migliori possibili? Conoscete ogni minimo dettaglio del mercato editoriale? Se anche una delle due risposte è negativa la soluzione è sempre lui/lei: l’agente letterario.

 Assegno

La giusta percentuale di royalty, meglio se scaglionata in proporzione al numero di copie vendute, un ragionevole anticipo (anche se quando si è alle prime armi non dovete sperarci troppo), i diritti secondari. Il vostro agente sa quanto tirare grazie alla sua conoscenza delle regole del mercato editoriale. Inoltre vi toglie il peso di dedicare il vostro tempo a tutti questi aspetti. Tempo che inevitabilmente verrebbe tolto alla scrittura.

Ora che abbiamo parlato dei vantaggi nell’avere un agente letterario, passiamo alle questioni più spinose. Fare l’agente è un lavoro e per tanto va pagato. Prima di decidere se rappresentarvi o meno sarà chiesto un contributo per la lettura del vostro dattiloscritto a cui farà seguito una scheda di valutazione.

Il testo potrebbe dimostrarsi acerbo e avere bisogno di essere raffinato prima di essere presentato a una casa editrice. Nel caso l’agente decidesse di rappresentarvi perché colpito dalle potenzialità della storia non meravigliatevi se vi proporrà un editing. Non potrà che fare bene alla vostra opera.

Editing al computer con appunti sul testo 

C’è anche l’eventualità che dopo la lettura preventiva non venga proposta una rappresentanza, ma comunque venga offerto un editing a pagamento. Qui tutto viene rimesso al vostro giudizio e alla somma che siete disposti a investire. Comunque sia il passaggio da un editor (anche freelance purché competente) è fortemente consigliato. La vostra sola preoccupazione deve essere il raggiungimento della massima qualità del vostro testo prima ancora della pubblicazione.

 Logo della community Writer’s Dream

Ultima cosa. Con la venuta di internet sono moltiplicate le agenzie letterarie e chi presta servizi editoriali. Dovete fare attenzione perché ci sono in giro un sacco di ciarlatani e approfittatori pronti a prosciugare i vostri risparmi facendo leva sui vostri sogni. Sono tra gli esseri più abbietti e purtroppo si nascondono in qualunque campo lavorativo. Una risorsa molto utile per selezionare le agenzie serie è Writer’s Dream, una community di scrittori in cui si condividono esperienze e opinioni. Nel forum dedicato alle agenzie letterarie troverete un elenco con tutte le testimonianze dirette di chi ha avuto a che fare con loro. Richiederà un po’ di tempo per leggere ogni post, ma si parla di investire soldi e molto spesso i budget sono limitati, quindi meglio spenderli con un certo grado di garanzie.

 Logotipo Adali

Sempre come garanzia di affidabilità, è nata ADALI, l’associazione degli agenti letterari. Le agenzie iscritte sono sottoposte a un codice deontologico e a requisiti di alta qualità e competenza. Anche qui potrete trovare una lista (con tanto di contatti) sicuramente di primo livello.

 

Quindi cosa fate? Tentate di tirare in porta con il rischio di mancare il bersaglio o passate la palla al vostro agente/compagno di squadra?